Oasi della Bóra – Povegliano Veronese


Il terreno è pianeggiante e di origine alluvionale composto, nello strato profondo, da ghiaie e sabbie e, in superficie, da terreno agricolo. A una profondità di circa 80 cm esiste un modesto strato torboso.

Dal Gennaio del 1992, in seguito ad una convenzione con l’Ente pubblico che ne è il proprietario, il WWF ha attuato un lavoro di ripristino naturale che ha ricreato, su piccola scala, un esempio di come poteva essere il nostro ambiente prima che si cominciasse il suo sfruttamento agricolo.
Sono state messe a dimora piante di alberi, arbusti e rampicanti appartenenti a una quarantina di specie diverse.

Negli ultimi anni si sta cercando di farvi crescere anche i fiori selvatici.
All’interno dell’Oasi perciò si possono osservare gran parte degli alberi propri dell’antica foresta che ricopriva la pianura veronese, come la farnia, l’olmo, il carpino, l’acero, il frassino, l’ontano, il tiglio; a questi si accompagnano arbusti quali il nocciolo, il viburno, il biancospino, il prugnolo e altri ancora.
Tra i gruppi di alberi e cespugli sono state lasciate radure, colonizzate da erbe e fiori selvatici, che danno nutrimento e vita a farfalle, api e altri insetti.

All’interno dell’Oasi trovano rifugio numerosi animali selvatici e con un po’ di pazienza, e di fortuna, è possibile scorgere il martin pescatore, la gallinella d’acqua, il codibugnolo, la cinciarella eccetera. È facile sentire il canto dell’usignolo di fiume, della capinera, del fringuello e di altri piccoli uccelli. Da alcuni anni nidificano il picchio rosso maggiore e il rigogolo.
Sono sempre più frequenti le presenze di rapaci diurni e notturni: civetta, gheppio e sparviere e non mancano i casi di nidificazioni con successo.
Dei piccoli mammiferi, toporagni, talpe e arvicole, è possibile scorgere le tracce. Più raro è invece osservare volpi, e lepri che saltuariamente frequentano il posto. Ospite stabile è invece diventata l’esotica nutria.
Sono presenti rospo verde, rana di Lataste e raganella. I rettili sono rappresentati da lucertole, ramarri, bisce e biacchi.
Le risorgive sono popolate da cavedani, piccoli lucci, spinarelli e “magnaroni”.
L’area è stata resa fruibile anche per attività educative e didattiche, realizzando un sentiero che consente ai visitatori, una passeggiata interessante ed istruttiva.
L’accesso all’area è consentito ai soli visitatori accompagnati dalle guide WWF. Per ulteriori informazioni e per prenotare visite guidate, queste ultime da richiedere con adeguato preavviso, si prega di contattare: labora@wwf.it oppure Luigi: 3404159117.
Come raggiungere l’Oasi: Povegliano Veronese, incrocio strade per Vigasio, Nogarole Rocca e Villafranca, imboccare la strada per Nogarole Rocca ed immediatamente dopo il canale (fiume Tartaro) voltare a destra e proseguire per circa 200 metri sulla strada sterrata.
Riprese con drone all’oasi (autunno 2013)

Altre immagini dell’oasi: