La Natura addomesticata

… e adesso ci vogliono anche dimezzare il Parco della Lessinia!

Il nostro territorio è sempre più antropizzato e ormai si stanno sopprimendo anche gli ultimi lembi di natura rimasti. Basta fare una passeggiata o un giretto in bici e ci troveremo davanti a un qualche tipo di intervento che ha portato un po’ di “ordine” in luoghi che erano “troppo” naturali. Prendiamo alcuni esempi da fatti più o meno recenti.
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I canneti, che un tempo ricoprivano quasi ovunque le rive del Lago di Garda, sono stati rimossi, anno dopo anno, per fare porti e spiagge. Poi si è voluto fare una pista che, sempre sulla riva a pochi metri dall’acqua, consenta di andare, a piedi o in bici, da Peschiera fino a Garda. In questo modo i canneti residui sono stati ridotti a strette fasce che raramente superano un paio di metri di larghezza. addomestico00 Infine si è cominciato a sistemare questa pista trasformandola in comodi marciapiedi lastricati. addomestico02 Il Laghetto del Frassino, che pochi conoscono, si trova tra le colline poco a sud di Peschiera ed è il più grande lago intermorenico di tutte le colline del Garda. È un luogo importantissimo per la nidificazione di alcuni uccelli come l’airone rosso e il pendolino e per lo svernamento di altri, come moretta e moriglione, che arrivano a migliaia per passarvi l’inverno.addomestico01 Le sue rive, lungo tutto il perimetro, erano abbastanza naturali con un bella fascia di vegetazione spontanea e canneto. Negli ultimi anni però è stato preso di mira da progetti di “valorizzazione”. Prima una società privata vi ha realizzato un resort di lusso recuperando preesistenti volumi di edifici agricoli, adesso il Comune di Peschiera vi sta creando un “percorso natura” con cartelli didattici e capanni per l’osservazione degli uccelli. Per realizzare questi “miglioramenti” si sta eliminando la vegetazione ripariale che, sulla sponda occidentale, è ormai ridotta ad una fascia molto ristretta.addomestico03 Nella nostra provincia ci sono altre zone umide che, a poco a poco, vengono “valorizzate” e rese fruibili non solo a fini naturalistici ma per varie attività del tempo libero: scampagnate, picnic, attività sportive di vario tipo e altro ancora. Per fare questo si allargano le strade di accesso e i parcheggi, si toglie la vegetazione spontanea, i pochi canneti rimasti vengono ulteriormente bonificati, spesso si costruiscono edifici di supporto, eccetera. Lo si è fatto, e lo si sta facendo, su gran parte delle ex-cave di ghiaia, argilla e torba, che sono quasi tutte diventate dei laghetti per la cosiddetta pescasportiva (cosa ci sia di sportivo è un mistero). Ultimo caso è quello che sta succedendo a Belfiore, dove il comune, grazie a sostanziosi contributi regionali, sta per trasformare Cava Moneta nel “paradiso dei pescatori”. Cava Moneta Infatti uno dei laghetti verrà dedicato appositamente alla pesca sportiva, sarà ricavato un percorso verde che sarà pure un percorso della salute, per camminare e fare attività sportiva, con punti di avvistamento per gli uccelli stanziali e migratori. Il posto sarà accessibile anche ai disabili e ci saranno anche apposite postazioni di pesca lungo il laghetto, adatte ad accogliere le sedie a rotelle. Oltre ad un adeguato parcheggio verrà realizzata una struttura di appoggio e di accoglienza e altro ancora. (Leggi articolo del giornale) Abbandonata da decenni, l’ex cava di argilla era diventata un gioiello naturalistico, con importanti presenze di uccelli sedentari e migratori dove nidificano specie protette e anche in pericolo di estinzione. Il rischio è che diventi un altro parco per il tempo libero, feste e grigliate in compagnia. prova Noi pensiamo che si possa usufruire degli ambienti naturali senza piegarli alle nostre comodità. Non siamo obbligati a trasformare tutti i boschetti in parchi, gli stagni in laghetti, le praterie in aree picnic, imponendo un ordine estraneo alla Natura. Si può fare una passeggiata nel verde anche se il sentiero non è stato liberato dalle erbe spontanee e compattato . Si può fare attività fisica anche se non c’è un percorso della salute. Si può godere della natura anche se non ci sono i cartelli didattici. Vogliamo lasciare qualche canneto agli ultimi pendolini, qualche vecchio albero malandato ai picchi, qualche cespuglio agli usignoli, qualche siepe a volpi e lepri, qualche fiore ad api e farfalle? È possibile sperare che le ultime piccole aree verdi della pianura veronese non siano distrutte o addomesticate?